Il costo nascosto della convenienza

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Il promemoria di una tazza di yogurt del 1976
Questa storia comincia con una scoperta apparentemente numismatica: una tazza di yogurt Yoplait, risalente ai Giochi Olimpici del 1976, è stata ritrovata sulla spiaggia quasi 50 anni dopo. Sembra intatta, quasi come se il tempo non l’avesse sfiorata. E invece la sua esistenza è un monito potente: la plastica che produciamo oggi potrebbe benissimo essere lì a ricordarlo ai nostri nipoti nel 2074.
Questo oggetto — che avrebbe dovuto degradarsi o sparire — è la prova che alcune sfide ambientali persistono per decenni, se non secoli, anche quando pensiamo di aver fatto abbastanza innovazione.
I fatti: cosa sappiamo
La storia è stata riportata da diverse fonti: attivisti, media ambientali, organizzazioni legate alla plastica.
La tazza è una tazza di yogurt Yoplait, fornita per le Olimpiadi del 1976 (Montreal).
Il ritrovamento è avvenuto su una spiaggia della Spagna.
Nonostante gli anni, la plastica appare quasi del tutto intatta: i colori, la forma, perfino l’etichetta sbalzata del marchio sono ancora visibili.
Il fallimento diplomatico: il Trattato sulla plastica a Ginevra
Questo episodio assume un peso simbolico se lo mettiamo in relazione con gli ultimi negoziati internazionali per un trattato globale sulla plastica:
Tra maggio e agosto 2025 si è svolta a Ginevra, sotto l’egida dell’UNEP, la sessione finale (parte INC-5.2) delle negoziazioni per un accordo vincolante globale per contrastare l’inquinamento da plastica.
Le trattative sono fallite per mancanza di consenso. Tra i nodi principali: se limitare la produzione di plastica vergine, come includere sostanze chimiche pericolose, come strutturare i finanziamenti per i Paesi in via di sviluppo.
Paesi produttori di petrolio (Saudi Arabia, Kuwait, altri) si sono opposti a limiti alle produzioni di plastica, prediligendo invece misure legate al riciclo, alla gestione dei rifiuti, o miglioramento del design, ma non limiti rigidi.
Dopo il collasso dei negoziati, non è ancora stata fissata una nuova data per riprendere le trattative ufficiali.
Il messaggio implicito: non basta aggirare, bisogna affrontare
La tazza di yogurt del 1976 è una metafora concreta: ciò che appare “usa e getta” può avere una vita molto, molto lunga, ben oltre la nostra.
Questo ci fa riflettere su:
Responsabilità nel design e nella produzione
Non solo cosa facciamo con la plastica dopo, ma come è fatta. Quali materiali usiamo? Quanto sono durevoli? Quanto si degradano?L’urgenza di politiche più ambiziose e vincolanti
Le negoziazioni internazionali lo dimostrano: se si accettano solo compromessi deboli — come incentivi al riciclo o gestione dei rifiuti — il problema non si risolve.Il costo a lungo termine per salute, ambiente ed economia
Ciò che oggi appare “economico” (una plastica leggera, un packaging economico) potrebbe costare moltissimo tra decenni: accumulo nei suoli, negli oceani, nella catena alimentare, nei corpi umani.La responsabilità delle imprese che vogliono decarbonizzare davvero
Le aziende che desiderano davvero essere sostenibili devono considerare ogni fase operativa: produzione, uso, fine vita. Non basta compensare le emissioni: bisogna ridurre la produzione di rifiuti, scegliere materiali meno impattanti, incentivare l’economia circolare in modo reale.
Ecosostenibile.eu: una proposta concreta
Alla luce di tutto questo, Ecosostenibile.eu® (Benefit Company) può offrire una strada concreta:
Audit e decarbonizzazione operativa globale: non solo CO₂, ma anche plastica, uso delle risorse, fine vita dei materiali.
Soluzioni “click-to-act”: strumenti digitali che permettono alle aziende di valutare rapidamente le proprie emissioni + impatti di plastica, identificare interventi prioritari.
Accompagnamento con partner per alternative sostenibili: materiali compostabili, bioplastiche, packaging riutilizzabile, best practice nel design.
Educazione e sensibilizzazione interna ed esterna: perché il cambiamento richiede che anche consumatori, fornitori, stakeholder capiscano i costi nascosti di ciò che usiamo ogni giorno.
Se oggi decidiamo di ignorare questi campanelli d’allarme — una tazza di yogurt che resta integro dopo quasi mezzo secolo, trattative internazionali che naufragano — ci stiamo consegnando un futuro costoso, inquinato, malsano.
La domanda è: vogliamo serbare il “costo nascosto della convenienza” come eredità, o vogliamo cambiare strada, ora?
Ecco cosa può fare il tuo business oggi: scegliere azioni vere contro la plastica, non solo parole. Perché il 2074 non è così lontano come sembra.