Accordo ISO – GHG Protocol

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Verso un unico linguaggio per la rendicontazione delle emissioni
Oggi, 9 settembre 2025, due delle istituzioni più influenti nel campo della contabilizzazione delle emissioni — ISO e il GHG Protocol (WRI + WBCSD) — hanno annunciato una partnership strategica per armonizzare i rispettivi standard e co-sviluppare una serie unificata di norme per la misurazione, il reporting e la verifica dei gas serra. È una notizia che può cambiare il modo in cui le imprese, i regolatori e gli investitori misurano il progresso verso gli obiettivi climatici.
Perché questa alleanza è rilevante
Fino ad oggi il mondo del carbon accounting era caratterizzato da standard diffusi ma separati: ISO ha costruito la famiglia ISO 1406x (inclusi ISO 14064-1, -2, -3) mentre il GHG Protocol è diventato lo standard de facto per molte aziende, specialmente per lo sviluppo dei bilanci Scope 1, 2 e 3. La frammentazione ha reso difficile confrontare dati e decisioni su scala globale. L’accordo punta proprio a risolvere questo problema, creando un portafoglio armonizzato di standard co-firmati che coprirà misurazione aziendale, di progetto e di prodotto.
Cosa prevede concretamente l’intesa
Unificazione tecnica: elementi dei documenti ISO 1406x verranno integrati con i princìpi metodologici del GHG Protocol (Corporate, Scope 2, Scope 3 e accounting di prodotto), con l’obiettivo di pubblicare norme co-brand che parlino lo stesso linguaggio.
Portfolio comune: si lavora su un insieme coerente di standard che copra corporate, project e product accounting, per facilitare l’adozione e la comparabilità dei dati.
Governance tecnica condivisa: esperti di entrambe le organizzazioni costituiranno gruppi di lavoro integrati per sviluppare e aggiornare i testi.
Questa operazione non è soltanto un’operazione di branding: punta a semplificare processi tecnici complessi e a ridurre i costi di compliance per le imprese, oltre a fornire dati più consistenti per policymaker e investitori.
Benefici attesi — ma anche criticità da vigilare
Vantaggi:
terminologia e metodi più coerenti a livello globale;
processo di reporting semplificato per le imprese;
dati più comparabili per capital allocation e per la definizione di politiche pubbliche.
Criticità e osservazioni:
organizzazioni della filiera (per esempio l’ICFPA) hanno già espresso preoccupazioni: l’integrazione non deve compromettere la rigorosità tecnica né l’indipendenza dei criteri di misurazione; serve garanzia di trasparenza e consultazione ampia.
ONG e gruppi per la trasparenza (es. Carbon Market Watch) avvertono che l’armonizzazione non deve tradursi in regole più deboli: la qualità e la trasferibilità scientifica dei criteri devono restare alte.
Insomma: l’armonizzazione è benvenuta, a patto che non sia sinonimo di “allargamento” sul versante delle scuse contabili. Serve rigore tecnico, governance inclusiva e accesso pubblico ai testi.
Cosa succederà ora (e cosa aspettarsi)
L’annuncio segnala l’avvio di una fase tecnica integrata: esperti ISO e GHG Protocol lavoreranno insieme per redigere testi armonizzati. I comunicati parlano di un processo strutturato di co-sviluppo — senza però fissare oggi un calendario di pubblicazione definitivo — per cui è realistico attendersi iter tecnici e consultazioni che dureranno mesi/anni prima di una possibile sostituzione graduale degli attuali documenti.
Per le aziende il consiglio è chiaro: non aspettare passivamente l’uscita delle nuove norme. È il momento di rafforzare MRV (Monitoring-Reporting-Verification), digitalizzare la raccolta dati e mantenere flessibili i processi di governance interna. Solo così si potrà approfittare rapidamente dei benefici di standard più coerenti.
Un’opportunità per chi già digitalizza il reporting
L’unificazione degli standard aumenta il valore delle piattaforme MRV e delle soluzioni digitali che garantiscono tracciabilità, calcoli standardizzati e esportabilità dei dati per audit. Strumenti interoperabili e predisposti per i futuri formati co-brand riducono il rischio di rifare da zero i sistemi di rendicontazione.
ecosostenibile.eu® integra questi principi nella piattaforma eCO₂, pensata per automatizzare monitoring, reporting e report certificabili: una leva pratica per passare dalla teoria normativa all’operatività aziendale.
Christian Sansoni
