Il prezzo (interno) del carbonio: lo strumento strategico per le aziende che guardano al futuroBLOGIl prezzo (interno) del carbonio: lo strumento strategico per le aziende che guardano al futuro

Il prezzo (interno) del carbonio: lo strumento strategico per le aziende che guardano al futuro

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“Carbonio” è ormai una parola da consiglio di amministrazione. E non solo per chi si occupa di sostenibilità.

L’ultimo white paper pubblicato da Abatable lo conferma: sempre più aziende, dai colossi tech ai player assicurativi, stanno adottando una carbon pricing strategy interna (ICP). Non si tratta di greenwashing: è una leva concreta per integrare il rischio climatico nelle decisioni finanziarie, allocare risorse in modo più efficiente e, soprattutto, dimostrare leadership nel contesto di un’economia sempre più low-carbon.

Ma cosa significa davvero “prezzare il carbonio dentro casa propria”? E perché ritieniamo che questo strumento sarà un must nei piani ESG di ogni impresa consapevole?

Cos’è l’Internal Carbon Pricing?

Immaginate di assegnare un prezzo a ogni tonnellata di CO₂ che la vostra azienda emette. Non si parla di tasse esterne o carbon credit. Parliamo di trasformare le emissioni in un indicatore economico interno.

L’ICP può assumere diverse forme:

  • Prezzo ombra (shadow price): È un prezzo teorico della CO₂ usato per simulare l’impatto ambientale di un investimento.
    Non comporta spese reali, ma aiuta a scegliere tra due progetti valutando anche le future tasse sul carbonio o altri rischi regolatori.
    Esempio: “Se nel 2028 una tonnellata di CO₂ costasse 100€, questo impianto sarebbe ancora conveniente?”

  • Tassa interna: Qui si fa sul serio: l’azienda stabilisce un prezzo per tonnellata di CO₂ emessa e addebita un vero costo ai suoi reparti o business unit.
    I fondi raccolti vengono riutilizzati per finanziare progetti di efficienza energetica, energie rinnovabili o rimozione della CO₂.
    Esempio: Microsoft fa pagare ogni tonnellata di CO₂ ai suoi reparti e usa quei soldi per investire in decarbonizzazione.

  • Cap-and-trade interno: Un sistema più avanzato, in cui ogni reparto ha un “budget di emissioni” e può scambiare crediti di CO₂ con altri reparti.
    Se un’unità inquina meno del previsto, può vendere le sue “quote” a un’altra.
    Risultato? Incentivo diretto a ridurre le emissioni dove costa meno farlo.

In tutti i casi, l’obiettivo è lo stesso: inserire il costo della CO₂ nel cuore delle decisioni aziendali, rendendolo visibile, misurabile e gestibile.

Perché le aziende lo stanno facendo?

Secondo il report, oltre 1.700 aziende hanno già adottato un ICP, e altre 3.000 lo stanno pianificando. Le motivazioni?

  • Prevenire rischi normativi e reputazionali (pensiamo al CBAM o agli standard ESRS);

  • Guidare l’innovazione interna (Microsoft lo fa dal 2012, Disney l’ha usato per ridurre le proprie emissioni del 50%);

  • Rendere la sostenibilità un centro di costo e investimento (non un capitolo a parte… né un costo nascosto).

Il carbonio come capitale, non solo come costo

Klarna, Swiss Re, Microsoft: ognuna di queste aziende ha trovato nel carbon pricing interno un motore per finanziare soluzioni a impatto reale. Dalla riforestazione al fuel sostenibile per l’aviazione, passando per progetti di cattura diretta del carbonio, l’ICP permette di:

  • Investire in progetti dentro e fuori la catena del valore;

  • Accelerare l’adozione di tecnologie low-carbon;

  • Generare fondi strutturati e prevedibili per sostenere il percorso net zero.

In altre parole, il carbon pricing trasforma un problema climatico in una leva di strategia aziendale.

ICP e ecosostenibile.eu: come possiamo aiutarti

In ecosostenibile.eu, aiutiamo le imprese a mappare le emissioni, collegare i dati ai KPI finanziari e sviluppare strategie di carbon pricing coerenti con i nuovi standard europei. Con la nostra piattaforma eCO₂, integrabile via API con i principali ERP, è possibile simulare l’impatto economico di diverse soglie di ICP, calcolare il ritorno sugli investimenti ambientali e monitorare l’allineamento con gli obiettivi SBTi o CSRD.

Vogliamo che ogni euro speso in sostenibilità abbia un ritorno tracciabile, misurabile, strategico.

Il messaggio ai leader aziendali

Implementare un prezzo interno del carbonio non è solo una questione ambientale: è una scelta di business intelligence. Un ICP ben strutturato permette di pianificare con realismo il futuro normativo e di mercato, rendere i progetti green finanziabili e competitivi e parlare agli investitori con dati solidi e concreti.

Come ha scritto Nick Daniel, Global Commercial Director di Abatable:

“L’atto di prezzare internamente il carbonio crea consapevolezza e urgenza che nessuna azienda può più permettersi di ignorare.”

Se vuoi approfondire come integrare un ICP nella tua strategia climatica, contattaci: il nostro team può aiutarti a trasformare i tuoi obiettivi ambientali in vantaggi competitivi.