La Cina come motore della transizione energetica: il declino dei combustibili fossili è sempre più vicinoBLOGLa Cina come motore della transizione energetica: il declino dei combustibili fossili è sempre più vicino

La Cina come motore della transizione energetica: il declino dei combustibili fossili è sempre più vicino

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Secondo l’ultimo rapporto Ember sull’evoluzione del processo di elettrificazione in Cina, il predominio del Paese nelle industrie di energia pulita sta creando le condizioni per un progressivo e strutturale declino nell’uso dei combustibili fossili.

Prezzi in caduta libera e rivoluzione delle rinnovabili

Dal 2010, la Cina ha guidato una produzione su scala tale da far crollare i prezzi delle tecnologie per l’energia pulita dal 60% al 90%, rendendo l’energia rinnovabile più economica rispetto alle alternative basate su petrolio e gas naturale.

Oggi la Cina fornisce l’80% dei pannelli solari e il 60% delle turbine eoliche a livello globale. Questa capacità produttiva, senza precedenti nella storia, ha contribuito a ridurre drasticamente i costi di accesso all’energia pulita per governi e imprese in tutto il mondo.

Un sorpasso che cambia gli equilibri globali

Se Pechino sta togliendo a qualcuno la leadership sul futuro energetico, questo “qualcuno” sono gli Stati Uniti, il più grande produttore ed esportatore mondiale di petrolio e gas. Negli ultimi anni, complice l’amministrazione Trump che ha ridotto il sostegno federale alle rinnovabili e favorito l’esportazione di combustibili fossili, paesi come Messico, Bangladesh e Malesia hanno superato gli USA nella produzione di energia pulita.

La contraddizione cinese: carbone e rinnovabili

La Cina resta oggi il più grande emettitore di CO₂ e continua a costruire centrali a carbone. Tuttavia, il loro ruolo sta mutando: vengono utilizzate prevalentemente per coprire picchi di domanda energetica e non come fonte primaria.

Nel 2024, gli investimenti e la produzione in energia rinnovabile hanno generato per l’economia cinese circa 2.000 miliardi di dollari, pari a quasi un decimo del PIL nazionale.

Una strategia sancita dalla Costituzione

La transizione verso una “civiltà ecologica”, obiettivo inserito nella Costituzione cinese dal 2018, nasce dalla consapevolezza che il modello di sviluppo basato sui combustibili fossili non è più sostenibile nel XXI secolo.

Questa strategia unisce obiettivi economici, sociali e ambientali e si riflette in un impegno massiccio nella ricerca e nell’innovazione tecnologica: oggi le aziende cinesi rappresentano circa il 75% delle domande di brevetto globali nel settore dell’energia pulita, contro appena il 5% nel 2000.

Implicazioni per imprese e mercati internazionali

Il primato cinese nell’energia rinnovabile accelera il declino dei combustibili fossili su scala globale, ridefinendo la competitività delle imprese e offrendo nuove opportunità di investimento. Chi opera nel settore dell’efficienza energetica e della decarbonizzazione deve tener conto di questo scenario in rapido mutamento.

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Christian Sansoni