Moda e sostenibilità: l’UE approva la legge EPR tessile che cambia il futuro del settoreBLOGModa e sostenibilità: l’UE approva la legge EPR tessile che cambia il futuro del settore

Moda e sostenibilità: l’UE approva la legge EPR tessile che cambia il futuro del settore

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Settembre 2025: da questo mese il Parlamento europeo ha reso ufficiale una decisione che segnerà un prima e un dopo per l’intera industria della moda: l’approvazione della legge sulla Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per il tessile.

In parole semplici? Da oggi, i marchi e i rivenditori non potranno più voltarsi dall’altra parte quando un capo finisce in discarica. La responsabilità della gestione del rifiuto – dalla raccolta al riciclo – sarà completamente a carico delle aziende.

Perché è una rivoluzione

L’impatto è globale e trasversale. Non importa se si parla di abbigliamento, accessori, calzature o tessuti per la casa: tutti i produttori che vendono nell’Unione europea, comprese le piattaforme e-commerce, dovranno adeguarsi.
E non conta dove si trovi la sede dell’azienda: chi vuole stare sul mercato europeo, deve rispettare le nuove regole.

La logica è semplice ma rivoluzionaria: chi produce, deve farsi carico del fine vita del prodotto.

Fast fashion sotto pressione

Uno degli aspetti più significativi della legge è la volontà di colpire i modelli di business meno sostenibili. Gli Stati membri sono chiamati a differenziare i contributi finanziari in base alla tipologia di produzione: più veloce e usa-e-getta è la moda, più alto sarà il conto da pagare.

In altre parole, la fast fashion e l’ultra-fast fashion vedranno aumentare i costi, mentre i modelli più virtuosi – basati su durabilità, qualità e circolarità – potranno trarre vantaggio competitivo.

Una sfida per le aziende, un’opportunità per i CSO

Per il top management, la legge EPR non è solo una questione di compliance. È la necessità di ripensare il modello di business: includere nei prezzi i costi di fine vita, rivedere le partnership lungo la filiera, progettare capi che nascano già con in mente il riciclo.

Per i Chief Sustainability Officer, invece, si apre uno scenario inedito: mai come ora c’è spazio per accelerare strategie di economia circolare, sviluppare materiali innovativi e introdurre sistemi di tracciabilità avanzata.

E adesso?

Questa nuova normativa non lascia tempo per indugi.
Le aziende devono pianificare da subito come adeguarsi, perché il rischio non è solo quello di sanzioni, ma di perdere competitività in un mercato che si sta muovendo verso modelli più sostenibili.

In questo contesto nasce eCO2, la piattaforma di ecosostenibile.eu® che aiuta le aziende a monitorare la propria filiera, integrare i KPI ambientali e trasformare la sostenibilità in leva di innovazione.

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Christian Sansoni