I crediti di carbonio si stanno trasformando da strumenti volontari adottati nell’ambito della CSR (Corporate Social Responsibility) in asset strategici integrati nella gestione aziendale. Questa transizione impone sempre più un coinvolgimento diretto dei Chief Financial Officer (CFO), chiamati a sviluppare competenze specifiche per valutare e gestire una nuova classe di asset, cogliendo al contempo le opportunità emergenti del mercato.
Mercati del Carbonio: Una Crescita Esponenziale
Il mercato volontario del carbonio (VCM) è in rapida evoluzione: dai 2 miliardi di dollari del 2020 si stima possa superare i 180 miliardi entro il 2050. A spingere questa crescita sono gli impegni aziendali verso il net zero, l’aumento della domanda di offset e una regolamentazione sempre più stringente.
Investire in crediti di carbonio oggi significa anticipare la compliance futura, gestire la volatilità dei prezzi del carbonio e supportare gli obiettivi climatici, attraverso asset che generano valore ambientale e reputazionale
Tipologie di Progetti e Metodologie
Il mercato offre molteplici opportunità attraverso diverse metodologie, che possono essere suddivise in due categorie principali:
Soluzioni Nature-Based
- Riforestazione e Afforestazione (ARR):
Ripristino o creazione di foreste su terreni degradati - Improved Forest Management (IFM):
Pratiche sostenibili per migliorare il sequestro del carbonio - Blue Carbon (Mangrovie e Zone Umide):
Rigenerazione di ecosistemi costieri ad alta capacità di stoccaggio di CO₂
Soluzioni Tecnologiche
- Biochar:
Materiale carbonioso solido prodotto attraverso la pirolisi della biomassa - Direct Air Capture (DAC):
Tecnologie per rimuovere meccanicamente la CO₂ dall’atmosfera - Carbon Capture and Storage (CCS):
sistemi industriali per sequestrare e confinare geologicamente la CO₂
Rischi da Gestire, Strategie da Attuare
Come ogni asset class, anche i crediti di carbonio presentano rischi specifici:
- Rischi di Consegna
- Rischi di Permanenza
- Volatilità dei Prezzi
Per mitigarli, le aziende possono attivare idonei strumenti di risk management, quali ad esempio:
-
Diversificazione del Portafoglio
Portafogli bilanciati con progetti eterogenei per tipologia, area geografica e standard di certificazione.
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Due Diligence approfondita
Valutazione dei progetti basata su metodologia, baseline, esperienza del developer e rischi ambientali, politici e reputazionali.
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